Parola del giorno...

LOCALITÀ: Ricordo, quella sera con gli amici scelsero una località dove andare a fare cena: Rocca Scannata una ridente località vicino a Borgo Moscio una frazione di Largo Stretto. dicevano che era nota per il sugo di budella di maiale.
A me non andava proprio ma i miei amici: andiamo, andiamo, alla fine mi sono deciso, anche se al solo pensiero mi veniva voglia di andare al bagno.
Dopo mezz’ora che pestavamo una strada che circondava la collina, arrivammo in una trattoria che si chiamava: “Il cicciolo unto” già a nominarlo ero ingrassato due chili.
Eravamo: Io, Er Deca, chiamato così perché quando se magnava, più di dieci euro non spendeva, infatti, nei locali ci portava lui, attento sempre a dove spennevi poco e magnavi bene.
C’era poi Er Braciola che una volta lo beccammo a fare colazione co du braciole di maiale, Er Ventolo, questo non ve lo spiego perché credo che si sia capito, Er Mimo, era uno che non stava mai zitto.
Infine c’era il belloccio del gruppo, si chiamava Nicola ed era una che acchiappava parecchio, quando vedeva na femmina subito, ci doveva provare e ci beccava sempre.
Ci mettemmo seduti a mangiare e chi scelse il tavolo, fu Er Ventolo che appena si sedette, cambiò aria e disse: “È questo il tavolo ciò la sensazione”.
“Anch’io la sento ma n’è il tavolo”; dissi Io.
Er Braciola si sentiva poco bene e decise di tenersi leggero, prese solo mezzo chilo d’abbacchio, però il secondo non lo volle, quindi arrivò il turno d’Er Mimo che ordinò n’antipasto soltanto e cominciò a parlare di politica: Salvini di qua e Renzi di là.
C’era Er Deca che era rimasto con il menù in mano facendosi due conti invece Nicola ci stava a provà con la cameriera, che non si potevano guardare, ma a lui piaceva perché aveva gli occhi azzurri che quando ci guardava sembrava na guardia del corpo, ci guardava le spalle.
Un’ora dopo finimmo di mangiare fu Er Ventolo a decretare la fine, in effetti, era ora di andare, l’aria si stava facendo troppo pesante, era ora di prendere l’auto e andare verso casa e tornare nella località che ci ha tirato i natali-
A un certo punto Er Braciola si sente male e si accascia a terra, tutti ci spaventammo sembravamo scarafaggi a una riunione di condominio quando si accende la luce.
A un certo punto però si senti un tuono assurdo ma era strano perché il tempo era sereno, poi vedemmo Er Braciola che si alzava e andava ad abbracciare Er Ventolo, allora lì, capimmo.
La scena si spostò verso l’entrata, dove c’era la cameriera soprannominata da Er Deca, “Convergenza”, la vidi che si mise a correre …
“Ti amo!”, urlò correndo
Andò ad abbracciare Er Mimo che stava, affianco a Nicola, vidi l’espressione d’Er Mimo come a dire: “Na che vole quessa”; ci fu uno screzio tra i due e cominciarono a darsele a un certo punto Er Bracola li prese per il collo dividendoli.
“Ma che c’avete da litigà”.
“Bo”, rispose Er Mimo.
La ragazza rientrò nel locale, noi risalimmo in auto e tornammo al paese.
Che bello uscire con gli amici e ricordate l’amicizia è come un cucciolo … cresce si ma va nutrito.

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