Neonato prematuro salvato dall'abbraccio dei genitori: "Non respirava più, è stato un vero miracolo"


Il loro piccolo non ce l'avrebbe fatta. I dottori avevano detto a Kate e David Ogg che per Jamie, uno dei loro due gemelli nati con tre mesi d'anticipo, non c'era più niente da fare. Dopo 20 minuti passati nel tentativo di rianimarlo i medici hanno smesso di tentare; i due genitori hanno così deciso di passare gli ultimi momenti col loro bebè tenendolo tra le braccia nel letto dell'ospedale.
Ma come racconta il Dr. Robert Gibson sulla sua pagina Facebook, i due sono stati i protagonisti di un vero e proprio miracolo: tra le braccia della sua mamma e del suo papà il respiro e il battito del cuore del piccolo si sono rafforzati. Il personale sanitario, incredulo, è riuscito a salvare il neonato da una morte considerata certa.
I gemelli figli della coppia erano nati entrambi dopo soli 6 mesi di gestazione. La sorellina di Jamie, Emily, non era in pericolo di vita quando è nata; per suo fratello, invece, la situazione era molto più preoccupante:
"Appena nati Emily piangeva rumorosamente, mentre Jamie non emetteva alcun suono - ha raccontato Kate - tutto lo staff sanitario presente nella stanza si strinse attorno a lui. Non c'era una bella atmosfera.
Aveva smesso di respirare e il battito del suo cuore era quasi scomparso. Il dottore ci informò che non c'era più nulla da fare. Lo vidi annaspare ma il dottore mi disse che era solo un riflesso automatico, che era finita.
Non mi volli arrendere, lo presi dalle sue braccia e lo strinsi a me mandando via dalla stanza tutti tranne mio marito ed il medico. Era così freddo, volevo solo riscaldarlo.
Avevamo provato ad avere figli per così tanto tempo, mi sentivo terribilmente in colpa. Dissi a mio marito di togliersi la maglietta e venire a letto con noi. So che può sembrare stupido ma, fin quando mi sembrava che si sforzasse di respirare, non volevo arrendermi".

Ma il medico presente in sala divenne il testimone di una scena straordinaria, un vero e proprio miracolo, come continua a raccontare la madre di Jamie:
"Provavamo a non farlo andar via. Gli spiegammo che avevamo deciso di chiamarlo Jamie, che aveva una sorellina di cui avrebbe dovuto prendersi cura e quanto ci eravamo impegnati per cercare di metterlo al mondo.
All'improvviso ha annaspato, ha aperto gli occhi ed ha afferrato il dito del suo papà. Il dottore era stupefatto: se si fosse allontanato probabilmente non saremmo riusciti a salvare mio figlio".
Oggi Jamie è un bambino in salute, nonostante i medici avessero sostenuto che il mancato apporto di ossigeno al cervello l'avrebbe danneggiato irrimediabilmente.
"È sanissimo. Eravamo preoccupati dei danni che poteva aver subito ma tutto è andato per il meglio - ha aggiunto la signora Ogg - lui e sua sorella sono legatissimi e adorano stare insieme. Quando ho raccontato ad Emily quello che stava per succedere al suo fratellino è scoppiata a piangere e l'ha abbracciato.
Oggi abbiamo anche un altro figlio, Charlie, che ama raccontare questa storia dicendo a tutti che aveva un fratellino morto che adesso è vivo".

E' SEMPRE BELLO QUANDO UNA VITA SI SALVA ANCOR PIù QUANDO è UN NEONATO!

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